La forfora è un’accentuazione del normale processo di desquamazione che diviene visibile a occhio nudo poiché i cheratinociti non si staccano più singolarmente ma in gruppi o ammassi di dimensioni variabili. Una delle più frequenti affezioni del cuoio capelluto si stima colpisca circa tra il 40 e l’80% della popolazione adulta. La forfora rappresenta un problema cosmetologico più che una vera e propria malattia della pelle. Tuttavia la sua presenza può essere fonte di disagio e dal punto di vista medico può divenire la causa anche di altre anomalie e alterazioni del cuoio capelluto.
Una delle principali cause è l’aumentata proliferazione di un microorganismo (Pityrosporum ovale o Malassezia furfur) che fa parte della normale flora batterica della nostra pelle. In determinate condizioni può proliferare in eccesso rendendosi responsabile della desquamazione. Esistono sostanzialmente due tipi di forfora, quella secca (pityriasis simplex) e quella grassa (pityriasis steatoides). Quest’ultima è sempre associata alla seborrea: le squame sono giallastre, di dimensioni maggiori rispetto a quelle della forfora secca, sono untuose e appiccicose ed è localizzata nelle aree cutanee con una maggiore concentrazione di ghiandole sebacee (vertice, regione frontale, padiglione dell’orecchio, dotto aurico- lare e sopracciglio). La forfora di solito non provoca prurito; se questo compare è accompagnato da rossore e si tratta di una dermatite seborroica in fase iniziale.
Il trattamento cosmetico per sconfiggere la forfora consiste nel riequilibrare le caratteristiche micro- biologiche del cuoio capelluto ripristinando le condizioni esistenti prima dell’insorgenza della forfora e mantenendo sotto controllo la proliferazione dei microorganismi attraverso prodotti con un’azione batteriostatica ma non battericida, per non alterare le normali colonie batteriche presenti sulla cute.
